Un cammino tra arcate, boschi e città toscane: la Via degli Acquedotti racconta la storia dell’acqua e il ritmo lento del paesaggio
La Via degli Acquedotti è un filo naturale che unisce Lucca e Pisa attraversando campagna, boschi e piccoli borghi. È un cammino adatto a chi ama la montagna ma ogni tanto cerca un sentiero più morbido, un percorso che alterna storia e natura senza chiedere troppo alle gambe. Sono circa 24 chilometri, affrontabili anche in un’unica giornata, ma chi vuole godersi davvero il viaggio può dividerli in due tappe.
Il punto di partenza ideale è vicino al Duomo di San Martino, dove il tempietto alimentato dall’acquedotto Nottolini ricorda l’importanza dell’acqua per Lucca. Una volta superata la città, il paesaggio cambia subito: il sentiero corre parallelo alle 459 arcate del Nottolini, una struttura ottocentesca elegante e lineare che guida lo sguardo fino a San Quirico.
Camminare qui significa muoversi tra canali, campi coltivati, piccoli ponti e fontane usate ancora oggi dagli abitanti. È una zona tranquilla, frequentata da escursionisti, ciclisti e famiglie. Dopo circa cinquanta minuti il percorso raggiunge il tempietto di Guamo, una piccola cisterna neoclassica immersa nel verde che segna l’ingresso in un tratto più boschivo.
Da qui la Via degli Acquedotti raggiunge le “Parole d’Oro”, dove una scritta in ottone su un ponte crea riflessi luminosi che danno il nome al luogo. Intorno ci sono prati, vecchie strutture idrauliche e un’atmosfera quasi sospesa che invita a fermarsi.
La salita diventa graduale mentre ci si avvicina a Gallonzora, il punto più alto della prima tappa. Il cammino si infila poi tra canali progettati dall’architetto Nottolini e piccoli tratti boscosi, fino a raggiungere Vorno, con il suo mulino restaurato e le ville storiche nascoste tra le strade del paese.
È un ottimo luogo per trascorrere la notte prima della seconda parte. Chi preferisce orientarsi con precisione può scaricare la traccia GPX o affidarsi alle app dedicate, sempre utili nei punti meno segnati del percorso.
La seconda tappa parte lungo Via di Cima Vorno e sale rapidamente nel bosco di castagni. È qui che conviene usare i bastoncini, specialmente nei tratti più ripidi. Dopo circa un’ora e quaranta di salita si raggiungono i 622 metri di Campo di Croce, un crocevia CAI dove i sentieri dei Monti Pisani si incrociano come fili di una ragnatela.
Il sentiero Tobler guida verso la Casa della Guardia e poi a un tratto ripido nel bosco, che porta alla Valle delle Fonti e al Cisternone, testimonianza dell’antico sistema di filtraggio dell’acqua. Qui inizia l’avvicinamento all’acquedotto mediceo, più antico e meno integro rispetto al Nottolini ma affascinante nella sua linearità.
Le sue 934 arcate accompagnano fino a Ghezzano e poi verso Pisa, dove l’acquedotto termina vicino a Piazza delle Gondole. È un arrivo naturale, che lascia spazio al passo lento con cui entrare nelle vie che portano fino a Piazza dei Miracoli.
La Via degli Acquedotti non è solo un itinerario: è un piccolo viaggio nella storia dell’acqua e nel silenzio dei Monti Pisani, un cammino che ricompensa chi cerca una bellezza semplice e sincera.