Gli anglofoni la chiamano outdoor meditation o nature therapy. Un invito a fondersi con il creato, per far dissolvere i confini fra esperienze interiori ed esteriori. Come si medita in natura.
Si parla da anni, anche a livello scientifico, dei benefici di un ritorno al contatto con la natura e dei potenti effetti della meditazione sul benessere del corpo e della mente. La pratica convenzionale della meditazione è tuttavia quasi sempre svolta fra quattro mura, in casa. Uno scenario di per sé artificioso, limitante, differente da quello in cui per secoli si è praticato il rito della meditazione.

Senza voler scomodare il Buddha storico o gli altri grandi asceti della tradizione orientale, è difficile immaginarsi uno yogi, ovvero un maestro della meditazione, in una palestra o nel salotto di casa. La meditazione si è sempre svolta a contatto con la natura, sotto un albero, in una caverna, in una radura del bosco… E ha senso. Diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che il contatto diretto con la natura riduce lo stress e migliora le funzioni cognitive.
Ci sono studi che hanno dimostrato come una passeggiata a piedi nudi su un prato possa abbassare il rischio di malattie croniche. C’è chi ha persino provato a calcolare quanto tempo occorre per ottenere benefici diretti. Secondo un recente studio, bastano circa due ore a settimana in mezzo al verde per star meglio. Anche l’OMS ha confermato che il contatto con la natura riduce il rischio di patologie cardiometaboliche e neurodegenerative. Una ricerca pubblicata su Nature Communications ha invece dimostrato che la sola visione di paesaggi naturali è in grado di ridurre la percezione del dolore e lo stress.
Come e perché meditare in natura
Già da sola, la natura è dunque una cura potentissima e a disposizione di tutti. E non serve raggiungere una foresta incontaminata. Per stare meglio basta passare un po’ di tempo in un parco urbano o in un giardino. Per chi passa molto tempo al chiuso, davanti a un computer, meditare in natura può essere salvifico. Una pratica che dà sollievo dallo stress, migliora la concentrazione, previene patologie e dà benessere.

È stato dimostrato che gli spazi verdi riducono i livelli di cortisolo, rilassano la mente e migliorano la salute fisica. E meditare nella natura offre l’opportunità di sentirsi parte di un ecosistema più ampio. Sposta l’attenzione dalla contemplazione ego-riferita, che spesso assume i contorni di un’ossessione, al mondo esterno.
La meditazione all’aria aperta permette di sperimentare una nuova connessione con la natura e di scoprire nuove capacità di consapevolezza e sensibilità. Basta fermarsi e osservare la vita che ci circonda, ma non isolatamente, ma come parte di una vasta rete interconnessa.
Consigli pratici per cominciare a meditare all’aperto
Per iniziare serve cercare un luogo che ci faccia sentire a nostro agio e al sicuro: un angolo tranquillo di un parco, per esempio. Ma potrebbe andar bene anche il balcone con vista sul verde. Si comincia concentrandosi su ciò che ci circonda. Su cosa si vede e cosa si sente. Il cielo, il verde del prato, il canto di un uccello, il fruscio delle foglie. Dopodiché ci si concentra sulle sensazioni tattili. Si cerca insomma di percepire la natura sulla pelle: il vento sulla faccia, il terreno sotto le dita.

Meditando, si prova a far sì che queste sensazioni connettano al momento presente. Ci si concentra poi sul respiro, allineando il proprio ritmo con quello della natura. Si scoprirà che meditare nella natura accresce la consapevolezza delle sensazioni corporee interne. Chi medita sentirà più forte il battito cardiaco, l’espansione dei polmoni o anche i sottili cambiamenti di temperatura nel corpo. Tutti segnali amplificati dall’esposizione alla natura. I pensieri negativi svaniranno o troveranno una nuova dimensione, più chiara.
E non bisogna stare per forza seduti. Si può meditare anche mentre si passeggia lungo un sentiero nel bosco o a sdraiarti su un prato o una spiaggia. La meditazione è nota per abbassare i livelli di cortisolo. Praticarla in un contesto naturale intensifica questo effetto grazie alla combinazione con il contatto con l’ambiente. Diverse ricerche dimostrano come la mindfulness in natura possa creare un effetto sinergico tra benefici della meditazione e contatto con il creato.





