Tutte le amiamo, tutte le compriamo, ma poche sanno che la loro composizione può rilasciare sostanze simili a quelle dei gas di scarico. Un dettaglio che quasi nessuno considera.
Le festività natalizie sono alle porte e l’idea di avere una casa calda, accogliente e profumata mette d’accordo un po’ tutti, soprattutto quando si iniziano a immaginare pranzi e cene con amici e parenti. È proprio in questo periodo che i prodotti per la casa diventano un must-have di dicembre, scelti quasi sempre per l’estetica e per la sensazione di comfort che promettono.

Il punto, però, è un altro. Non basta che un prodotto sia bello se non sappiamo davvero che impatto possa avere sulla nostra salute. Spesso non lo sappiamo affatto, finché qualcuno non ce lo fa notare. Ed è qui che entrano in gioco i profumatori per la casa.
Ne esistono di ogni tipo, dallo spray al diffusore, ma oggi ci concentriamo su candele e incensi. Proprio quelli che consideriamo innocui, rilassanti, quasi rassicuranti. E invece non sempre lo sono. Non tutti, certo, ma abbastanza da farci venire qualche dubbio e spingerci a scegliere in modo più consapevole.
Perché candele profumate e incensi possono inquinare l’aria di casa
Creano atmosfera, profumano l’ambiente, aiutano anche a rilassarsi. Le accendiamo quasi senza pensarci, magari mentre cuciniamo o guardiamo una serie sul divano. Il problema è che candele profumate e incensi, mentre bruciano, rilasciano nell’aria molto più di un semplice profumo.

Durante la combustione vengono emessi composti organici volatili, i cosiddetti VOC, insieme a particelle sottili. Le stesse di cui sentiamo parlare quando si parla di traffico, smog e aria inquinata. In alcuni casi, soprattutto con prodotti di bassa qualità, le sostanze rilasciate sono sorprendentemente simili a quelle dei gas di scarico. Non proprio quello che vorremmo respirare in salotto.
Il punto critico sta nei materiali. Molte candele economiche sono realizzate con paraffina, un derivato del petrolio, e profumazioni sintetiche. Quando la fiamma resta accesa a lungo, questi elementi si trasformano e finiscono direttamente nell’aria che respiriamo. Lo stesso discorso vale per alcuni incensi, spesso composti da miscele poco trasparenti, dove è difficile capire cosa stia realmente bruciando.
Questo non significa che dobbiamo buttare tutto o smettere di usarli per sempre. Ma forse sì, iniziare a farci qualche domanda. Quanto spesso li accendiamo? In che ambiente? Con finestre chiuse o aperte? E soprattutto, che tipo di prodotto stiamo usando?
Sapere cosa c’è dietro quella bella atmosfera è il primo passo per scegliere meglio durante l’acquisto, senza rinunciare al piacere di una casa che profuma, ma respirando un’aria un po’ più pulita. Alla fine, basta guardare l’etichetta.





