Una cascata di ghiaccio, preziosa e suggestiva: per godere di questa bellezza bisogna però mettersi alla prova e ad affrontare una pendenza estrema.
Le cascate di ghiaccio che impreziosiscono l’arco alpino sono qualcosa di molto speciale. Affascinanti attrazioni naturali, luoghi pregni di mistero, cangianti e imprevedibili, che mutano cioè sembianze da una stagione all’altra. E, per chi vuole avvicinarle, tali cascate sono spesso sfide. Pareti verticali di ghiaccio che, in inverno, si trasformano in ottimi campi di pratica e di gara. Lo scenario perfetto per chi si mette alla prova con l’arrampicata su ghiaccio.

Ovviamente, tali meraviglie sono visitabili in ogni stagione dell’anno. Offrono la loro bellezza a chiunque sia disposto ad accoglierla e ad affrontare un percorso non sempre agevole di avvicinamento. Per ammirare luoghi come la Candela delle Meraviglie, la suggestiva colata di ghiaccio che si trova a Livigno, in Lombardia, o la cascata dell’Acheronte di Cogne, in Valle d’Aosta, bisogna essere comunque allenati alla montagna e pratici di trekking alpino.
Ma la bellezza di simili luoghi è così sottile e profonda da sedurre anche persone che non hanno mai approfondito l’alpinismo o l’arrampicata estrema. Ecco perché semplici curiosi e turisti si organizzano per approcciare la salita e arrivare quanto più vicino è possibile alla cascata ghiacciata. C’è chi si accontenta di vedere lo spettacolo naturale. Chi vuole assistere alle scalate da parte dei professionisti. E poi c’è chi si dedica a corsi introduttivi, per mettere alla prova la propria tecnica, la propria capacità di concentrazione e la resistenza fisica.
La cascata di ghiaccio di Excalibur: perché e come visitarla
Nelle guide di settore si tende a classificare le cascate con sigle di difficoltà. Si parla di WI3, WI4 o WI5, e così via. Tali sigle indicano la verticalità e la continuità del ghiaccio. Non si usano quindi percentuali di pendenza, come accade con le piste da sci. Ma volendo fare un parallelo con lo sci, ci sono colate di ghiaccio che superano la pendenza del 90%, quindi con un’inclinazione quasi perfettamente verticale.

Volendo è possibile trovare anche cascate con un’inclinanzione un po’ più dolce. Diciamo intorno al 75%. Una meta molto interessante, potrebbe essere la cascata di Excalibur, in località Serrai di Sottoguda, una frazione di Rocca Pietore, Comune in provincia di Belluno. Ci troviamo ai piedi della Marmolada, in un canyon naturale lungo circa due chilometri e mezzo, scavato dal torrente Pettorina. Una cascata che in inverno si trasforma in un vero e proprio parco giochi per gli appassionati di arrampicata su ghiacci
I professionisti la descrivono come una cascata ghiacciata di difficoltà medio-alta di salita e con un ghiaccio molto solido. La cascata in sé viene poi descritta come una delle cascate più belle della valle, con tre salti collegati che formano una linea elegante e continua. E sotto la cascata c’è l’affascinante borgo di Sottoguda, uno dei paesini premiati dal titolo di borgo più bello d’Italia. La cascata è facilmente raggiungibile senza lunghi avvicinamenti.
Anche senza arrampicarsi, è una meta assai coinvolgente. Il solo passeggiare lungo il percorso regala al visitatore un’esperienza visiva unica, soprattutto quando le colate ghiacciate brillano al sole. E poi Arabba e la Marmolada sono vicinissime, quindi il turista può combinare la visita ai Serrai con sci, ciaspolate, escursioni varie o ai musei dedicati alla Prima Guerra Mondiale.





