Una passeggiata lenta tra borghi, lago e vecchie mulattiere romane: la Greenway del Lago di Como, uno di quei percorsi che ti riportano subito al ritmo del lago.
Non serve essere escursionisti, né mettere in conto salite feroci. Si cammina da Colonno a Griante lungo una linea morbida che segue, a tratti, l’antica Via Regina la cui storia ha origini romane. È una passeggiata fatta di contrasti, dove si passa dai vicoli stretti con il bucato alle finestre ai giardini perfetti delle ville storiche, con l’acqua che appare all’improvviso tra due case come una sorpresa che non invecchia mai.

La prima volta che la si percorre si capisce perché molti la definiscono adatta a tutti. Sono una decina di chilometri, con qualche rampa che sveglia le gambe ma nulla che faccia rimpiangere il divano. In circa tre ore e mezza si attraversano sette borghi, ognuno con un carattere diverso, e si scopre che il Lago di Como ha un modo tutto suo; lento, discreto, ma con scorci che ti costringono a fermarti anche quando non vorresti interrompere il passo.
È l’itinerario perfetto quando si ha voglia di camminare senza complicarsi la vita; si può fare in qualunque stagione, spezzare in più tratti, scendere verso il lungolago per un caffè e risalire senza perderne il filo. E per tutti coloro che vogliono intraprendere questo percorso, vi lasciamo qualche spunto utile.
Trekking Lago di Como, da Colonno a Griante: consigli e itinerario
Il punto di partenza più comodo è Colonno, all’imbocco di una piccola via che porta subito nel cuore del borgo. Da lì basta seguire le indicazioni verdi della Greenway: sono chiare, frequenti e ti permettono di goderti il percorso senza controllare continuamente la mappa. Una cosa che colpisce, soprattutto all’inizio, è che in più tratti si cammina sulla stessa direttrice della antica Via Regina, la strada di epoca romana che collegava il lago alle vie commerciali del nord.

E questa sensazione di storia sotto i piedi torna più volte mentre si attraversano Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo e infine Griante, con un alternarsi continuo di scorci panoramici, tratti in mezzo alle case e passaggi su vecchie mulattiere.
Dal punto di vista logistico è un percorso comodissimo visto che parcheggi e fermate bus si trovano praticamente in ogni paese, e gli imbarcaderi permettono di rientrare in battello se non si ha voglia di percorrere l’intera tratta al contrario. Come sempre, il consiglio è quello di indossare scarpe da ginnastica con buona suola, acqua, un minimo di protezione solare nei periodi più caldi e uno spuntino: nulla di tecnico, davvero, è una passeggiata accessibile.
Alla fine è uno dei pochi cammini dove trekking e vita quotidiana convivono senza pestarsi i piedi. Possiamo definirlo un percorso che non punta all’impresa, ma all’esperienza. E alla fine, questo resta.





