Cresce l’allarme per il Lago di Massaciuccoli, che fare?

Pubblicato da Michele Colombini il

Pubblichiamo due articoli usciti in questi giorni, uno tratto dal “Corriere della Sera” ed uno tratto da “Il Tirreno”

dal “Corriere della Sera” del 12/10/2010

TORRE DEL LAGO (Lucca) – Che fosse un lago morto, il vecchio e caro Massaciuccoli, si sapeva da tempo. E faceva tristezza, attraversandolo in barca, sapere che quelle acque una volta erano ricche di vita e cibo per migliaia di uccelli migratori. Ma oggi il lago davanti al quale Puccini abitava e componeva le sue opere immortali si sta trasformando in un bacino velenoso con la presenza anche di alghe tossiche come la microcistina. Tanto da indurre l’Asl a pubblicare un avviso nel quale si mette in guardia chiunque lo frequenti.

ACQUA CONTAMINATA – Nel documento inviato ai comuni di Viareggio, Massarosa e Vecchiano, si parla esplicitamente di acqua fortemente contaminata e di rischi anche per l’apparato respiratorio provocati dall’effetto aerosol «prodotto con attività sportive e il vento». Nel documento si consiglia di «indossare indumenti impermeabili a perfetta tenuta» perché un contatto prolungato dell’acqua del lago «può indurre un contatto prolungato con le tossine e pertanto facilitare l’insorgenza di forte irritazione cutanea estesa». Nel testo dell’Asl sono elencati gli eventuali rischi di un contatto con l’acqua del Massaciuccoli: irritazione cutanea da contatto, diarrea da ingestione, irritazione delle vie respiratorie per inalazione da aerosol con bruciore più o meno accentuato e possibili difficoltà respiratorie.

L’ALGA KILLER – Il responsabile numero uno dell’agonia del lago di Puccini è appunto la microcistina, un’alga alimentata da azoto e scarichi fognari. E per salvare il lago, afferma l’Asl, dovrebbero essere eliminati i nutrienti che ogni giorno vengono scaricate nelle acque, soprattutto fosforo e azoto. Il sindaco di Viareggio Luca Lunardini (Pdl) ha convocato d’urgenza i comuni che si affacciano sul lago per un summit e intanto pensa a i primi interventi di emergenza. «Ci sono fondi del ministero dell’Ambiente ancora non spesi – dice Lunardini – che potrebbero servire al risanamento. Il problema esiste da anni, purtroppo, e con il tempo si aggrava. Bisogna agire al più presto». Regione e Autorità di bacino del fiume Serchio lanciano l’idea di un commissario che vigili sul Massaciuccoli, proposta che piace al sindaco Lunardini e agli altri primi cittadini dei comuni bagnati dal lago.

IL LAGO MONUMENTO – Non ci sono solo aspetti ambientali e turistici da salvaguardare. Il lago è anche (e soprattutto) un grande monumento. In quelle acque c’è qualcosa di misterioso e ineffabile, una forza nascosta ispiratrice. Giacomo Puccini aveva imparato a conoscerla. Ad ascoltare il lento incedere delle acque, il suono del vento tra le canne palustri, la brezza che a sera scende dalle Apuane. E con l’aiuto del lago componeva arie indimenticabili. Il Massaciuccoli continua a sorprendere e a regalare storia dimenticate. Sulle rive poco tempo fa è stata ritrovata una casetta, abbandonata da decenni e nascosta dalla vegetazione palustre, perduta, come un’improbabile residenza delle fate, su un isolotto. Qui, è vissuta ed è morta Doria Manfredi, la governante di Giacomo Puccini, accusata ingiustamente di essere l’amante segrete di Puccini, umiliata ed offesa in pubblico e suicida per la vergogna a 22 anni. A ritrovare la casa “perduta” di Doria, è stato Paolo Benvenuti, direttore della Scuola del cinema di Viareggio e regista della “Fanciulla del lago”, il film che racconterà la storia della sfortunata governante. Benvenuti ha anche ritrovato il barcone nel quale il maestro fu ferito durante una battuta di caccia sul lago. Quando ancora il Massaciuccoli non era un lago morto e Giacomo, guardandolo una notte e ascoltando il suo lento incedere, compose, si racconta, la melodia immortale del coro muto della Butterfly. (Marco Gasperetti)

da “Il Tirreno” del 13/10/2010

VIAREGGIO. Il primo male del Massaciuccoli è «il frazionamento di competenze tra enti e la mancanza di coordinamento». Parla così Giancarlo Lunardi, presidente del Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, dopo avere appreso dalla stampa l’allarme alga killer lanciato dalla Asl Versilia. Un coordinamento, in realtà, vi sarebbe. Solo che da un po’ «non si riunisce».
Scorre lento il flusso della burocrazia mentre «il lago di Massaciuccoli ha entrambi i piedi nella fossa», ammette Lunardi. …

Se non bastasse, da cinque anni a questa parte – come spiegano il presidente Lunardi e Carlo Galletti per Legambiente – lo scenario delle cause inquinanti per il Massaciuccoli è cambiato. Esiste uno studio dell’università di Pisa (Scuola superiore Sant’Anna) che non è stato ancora reso pubblico che attribuisce il 50% dell’inquinamento, dati scientifici alla mano, ai componenti dei terreni della bonifica. Che al lago arrivano per progressivo schiacciamento delle torbe, di pari passo con l’abbassamento dei terreni agricoli, ma anche per il dilavamento delle stesse torbe per effetto dell’acqua piovana.
Insomma, è la sintesi di Lunardi, «per salvare il lago dalla ricezione degli inquinanti bisognerebbe tornare ad allargare parte dei terreni delle Bonifica». Gli stessi che madre natura ha inzuppato con l’alluvione dello scorso Natale.
Già. Ma sul tavolo del coordinamento che non si riunisce ci sono i 18 milioni di euro che il governo ha stanziato per il “tubone”: la derivazione dal fiume Serchio che dovrebbe portare acqua “buona” nel bacino del lago malato. «Alla luce dello studio del Sant’Anna», non ha dubbi Galletti, «cambia il quadro progettuale».


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